Mia moglie ai tempi del Coronavirus

di Marco Piconese

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Ho scelto di convivere con lei in tempi non sospetti..
Quando il termine “convivenza” aveva connotazioni leggermente diverse rispetto a questo bizzarro 2020..
Ho scelto di condividere con lei pensieri, un letto, i miei spazi, i ritmi e, non ultimo, il resto della mia vita.
E credevo di conoscerla..
..ma sono bastati 3 mesi di convivenza forzata, con le nuove connotazioni che il Covid-19 ha portato, per cambiare ogni prospettiva..

Premessa: io non sono mai stato una persona molto attiva..
Per carità, ho fatto tante cose nella mia vita, che quando le racconto la gente fatica a credermi..
“dai, non ci credo, giocavi a Football Americano?”
“seee, come no, Vigile del Fuoco, raccontala a qualcun altro..”
“non ti ci vedo proprio a…”

“…fare Pesca Subacquea”

“…tirare con l’Arco”

“…laurearti in Ingegneria”

“…suonare il basso in una Rock band”

“…girare con un’ Harley”

Ma, parentesi più o meno credibili a parte, non sono mai stato una persona molto attiva..
Grande amico del divano, socio indiscusso di Playstation & Affini.. chiuso tra le quattro pareti di casa ho sempre trovato molto bene la mia dimensione.

E ho sposato lei, l’esatto opposto..
cresciuta con un’oca come animale domestico, correndo tra i prati della campagna abruzzese, una bici quasi come fosse parte integrante del suo corpo..
Chiusa in casa, a fatica, solo con 40 di febbre e il diluvio universale fuori dalla finestra.

Capite bene che quando ho scoperto che avremmo dovuto passare settimane, forse mesi, chiusi in 70 metri quadri, 24 ore su 24, ho seriamente temuto per la sua salute mentale e, di conseguenza, per la mia pace.

Eppure, il lockdown, mi ha regalato una versione di lei che non conoscevo.

Gli inizi son stati relativamente facili.
Prima cosa, l’organizzazione.

Lavorando per due società che competono nello stesso mercato ci siamo divisi “equamente” gli spazi.

Per rispettare la privacy nostra e delle suddette società, saranno rappresentate dalla particella di sodio dell’acqua Lete e dall’uccellino di Uliveto che parla con Del Piero, icone rivali di un mercato molto lontano da quello in cui operiamo noi.

Dicevo, ci siamo equamente divisi gli spazi:

Io e la mia particella di Sodio chiusi in 9 metri quadri di cameretta.

Mia moglie e il passerotto Uliveto a passare dalla camera da letto.. al salotto/cucina.. al terrazzo… e, talvolta, fuori dall’orario di lavoro, giù in cantina o nel box.. a dar sfogo ad una, riscoperta, creatività.

Il bagno come unica zona neutrale..la nostra personale Svizzera.

Chiuso il capitolo “spazi”, abbiamo gestito il tema “tempi”.

Lei: sveglia alle 7
e poi alle 7:05
..e poi alle 7:10..
..e ancora alle 7:15
..e, ve lo giuro, alle 7:20
..e, credetemi, alle 7:25
..e spergiuro, alle 7:30
..e talvolta alle 7:35
..poi alle 7:40
..e infine alle 7:45

Io: coi tappi nelle orecchie in un “riposantissimo” dormiveglia fino alle 9 passate..

Camera da letto off limits per me fino alle 13 circa; che se per qualche motivo non avevo tirato fuori una maglietta pulita prima dell’inizio della prima call coi colleghi di Uliveto, a momenti, mi toccava lavorare a torso nudo tutta la mattina..

Pausa pranzo insieme e poi, pomeriggio, di nuovo segregato in cameretta con mia moglie un po’ in camera, un po’ in sala e, in presenza del sole, a lavorare sul terrazzo..

Cene, talvolta fugaci “perché poi devo lavorare” e talvolta sperimentali..come non ne facevamo da tanto tempo..

E “dopo cena” fatti di film insieme o di miei monologhi alla Playstation mentre lei, di nuovo in camera da letto, tirava tardi appresso a file Excel, email e presentazioni in power point..
costringendomi a ciondolare fino alle 2 di notte in attesa che la Uliveto mi desse il permesso di andare a letto..

E poi i weekend, i magici weekend, oggi meno distinguibili dagli altri giorni della settimana:

Weekend fatti di nuovi hobby: in tre mesi mia moglie  ha prodotto tre lampade, un bracciale, un portafoto, un barchetta ornamentale di tela, lavorando tra cantina e box, con trapano, seghetto elettrico ecc e facendosi odiare da mezzo condominio..

Weekend fatti di “controllo spazzatura” in cui mia moglie si è travestita da Sherlock Holmes per individuare i colpevoli che non erano in grado di capire che “la confezione dei Petit Pavesi deve essere divisa in due parti da gettare, rispettivamente, nella carta e nella plastica”.
aaah ma se li becco…
domani installo una telecamera di sicurezza a mie spese…in barba al GDPR

Weekend di partite a carte..
sfide a Scala40 con 5€ in palio “che piuttosto che dartela vinta al 100% ti invio con satispay 4,97€
..o ancora “se mi fai un caffè puoi darmi solo 3,80€

E Weekend in compagnia delle nuove amiche, le vicine di casa..

Una in particolare, con la quale da subito si è instaurato un rapporto di complicità che raramente ho mai visto tra mia moglie ed un altro essere vivente..

Tante cose da raccontarsi, gusti simili, simpatia reciproca..

Asia è stata la compagna ideale di diversi sabati pomeriggio, trascorsi sul nostro terrazzo al piano terra, mentre lei passava il tempo nel giardino condominiale, a pochi metri di distanza..

Non potrò mai ringraziarla abbastanza perché è anche grazie a lei se mia moglie ha vissuto come si deve questo lockdown..

Non potrò dimenticarla mentre faceva pascolare le tartarughe in cortile..

O quando mostrava, orgogliosa, l’uovo di Pasqua che mia moglie le aveva regalato agli uccellini appollaiati sull’albero..

O ancora, quando dopo che per farla ridere ho rovesciato un bicchiere d’acqua in testa a mia moglie, in tutta risposta, mi ha mostrato un broncio carico di solidarietà e spirito da movimento femminista “che Virginia Woolf scansate proprio”.

Asia, la migliore amica di mia moglie in periodo Covid-19…
un sorriso contagioso, 4 anni, e tutta la mia stima.

E così, tra un decreto e l’altro, i mesi son passati..

Questo periodo è arrivato all’improvviso, tra capo e collo e, in poche ore, ci ha sconvolto la vita.

Tra le tante conseguenze che ha avuto, mi ha fatto scoprire aspetti di mia moglie che non conoscevo..
praticamente mi ha fatto conoscere una nuova persona..

che ama l’aria aperta, ma sa trovare la sua dimensione, come me, anche tra le 4 mura di casa..
..che è una rompiscatole senza precedenti, e che quando crede in qualcosa, non risparmia le energie e si batte per quel “qualcosa”.. fosse anche la raccolta differenziata di un condominio della provincia di Milano.. dovesse pure mettersi contro il mondo intero..
..che proprio non sa perdere..
..che ha un ottimo senso artistico..
..è una grande professionista.. (fin troppo, e se posso dire la mia, l’Uliveto non se la merita proprio).
..ci sa fare coi bambini, perché in fondo è più bambina di loro..
.. e che quando ci si mette, è un’ottima cuoca..
..una splendida amica..
una donna come ce ne sono poche..

Ho conosciuto questa persona nel periodo Covid-19..

Se l’avessi conosciuta prima di sposare mia moglie, probabilmente, avrei sposato lei..

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